Il territorio del Matese, tra i paesaggi montani più suggestivi che l’Italia ha da offrire, non è solo un tripudio di maestosa bellezza, ma offre anche la possibilità, magari percorrendolo a piedi e in solitaria, di conoscere sé stessi, di compiere un viaggio introspettivo nel proprio animo, durante il quale la natura incontaminata fa da cornice ai pensieri che lentamente si susseguono.
Su questo tema, proponiamo un articolo pubblicato sulla Guida Turistica del Matese (edizione 2015) che si avvicina tantissimo al concetto di “Flusso di Coscienza” che un elegante signore irlandese, tale James Joyce, perfezionò con successo qualche decennio fa.
L’autore della Traversata della dorsale del Matese in solitaria, Guglielmo Ruggiero, è una Guida Ambientale Escursionistica che racconta l’esperienza del suo personale viaggio attraverso i Monti del Matese.
Una traversata di 43 Km che ha toccato Monte Mutria, La Gallinola e Monte Miletto, per una durata complessiva di circa 22 ore in movimento su sentieri circondati da faggi, rocce, muschi, salamandre pezzate, poiane e allodole.
Le nuvole basse avvolgono tutto, anche i tronchi dei Faggi, e le prime foglie gialle si lasciano cadere, assecondando così la volontà dell’albero alla quiescenza invernale.
Il Pianoro di Campitello di Sepino (Cb) è il luogo che ho scelto per dare inizio alla realizzazione di un piccolo sogno: la traversata della dorsale del Massiccio del Matese in solitaria.
I monti Mutria, Gallinola e Miletto per qualche giorno saranno i miei compagni di viaggio, seppur nella loro immobilità perenne.
Il viaggio di Guglielmo comincia il 26 Settembre con la salita sul monte Mutria, a oltre 1800 m sul livello del mare, ma gli agenti atmosferici in montagna, si sa, sono molto più violenti che in pianura, per cui egli è costretto ad una discesa da Serra Macchia Strinata fino alla Casella di Sella del Perrone, dove la notte può essere trascorsa in pace ed in compagnia di un buon té caldo.
[…] le raffiche di vento non mi consentono di trattenermi a lungo, quindi decido di scendere subito e dal versante opposto […]
Il cammino prosegue verso il monte La Gallinola (1.923 m) dalla cui sommità è possibile scorgere quasi al di là dell’orizzonte, ammirando paesaggi che chi non è abituato a queste altezze faticherà a dimenticare.
Al mattino verso Piano della Corte e ancora su per creste verso la cima del Monte La Gallinola (1.923 m) da cui posso godere di un paesaggio mozzafiato; all’orizzonte, verso sud, il Monte Vesuvio.
Il meteo, ancora inclemente, non aiuta il nostro viaggiatore:
Le nuvole basse impongono la massima attenzione e un passo sicuro. Per allestire il campo 2 decido di mantenermi più in basso, per evitare temperature troppo proibitive per trascorrere la notte.
L’ultimo giorno di cammino, quello che porterà Guglielmo sulla cima di monte Miletto, 2.050 m, è certamente il più faticoso, a causa della stanchezza accumulata nei giorni precedenti, ma rappresenta la felice conclusione di una meravigliosa esperienza:
Alle sei del mattino inizia la salita al Monte Miletto (2.050 m); arrivo in cima alle otto, trovando lì un vento molto forte.
Ora è tutto più semplice, mi resta solo la discesa verso Masserie Vallisecche e arrivo a Cala Cesa Castrilli […]
Questo diario di viaggio ci mostra come, solo in circostanze di totale solitudine, il corpo e la mente si fondano con l’ambiente circostante, tanto che il battito del cuore umano si adegua al ritmo della natura: andare a dormire all’imbrunire, svegliarsi all’alba pieni di energie e rimanere affascinati, anche dopo anni di esplorazioni montane, dei paesaggi che ci si parano dinanzi è un’esperienza che solo il Matese ed altri pochi territori possono donare. Sentirsi un tutt’uno con la natura e vivere come uno dei suoi figli è un qualcosa che un numero ristretto di individui ha la fortuna di provare, è qualcosa che, speriamo, Traversata della dorsale del Matese in solitaria sia riuscita a farvi sentire.
L’andare e il camminare in montagna può far comprendere che il proprio mondo potrebbe non terminare all’interno delle pareti di una comunità cittadina. Camminare nella natura è osservare il tutto con attenzione, muoversi con prudenza.
“Ogni passo lo valuto e lo decido…”
Andare in montagna è utilizzare in maniera intenzionale il mio camminare, ogni strumento, ogni attrezzo, con la mia forza, le mie capacità. Camminare nella natura è avere l’urgenza di scoprire nuovi spazi, sperimentare nuovi limiti.
Buona lettura: Traversata della dorsale del Matese in solitaria
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